.

.

Il segreto della felicità è la libertà. Il segreto della libertà è il coraggio. "- Tucidide. Θουκυδίδης, Thūkydídēs -Atene,ca. a.C. 460 a.C.- dopo il 440 a.C. -

30 luglio 2011

Perquisizioni in quattro tipografie: la guardia di finanza deve accertare chi ha pagato.

Perquisizioni in quattro tipografie: la guardia di finanza deve accertare chi ha pagato
il conto di 800 poster utilizzati nella campagna elettorale per le ultime amministrative

Osnato genero di Romano la Russa
Manifesti per l’ultima campagna elettorale in cambio di appalti dell’Aler. Ruota intorno a questa accusa di corruzione l’ultimo blitz effettuato dalla guardia di finanza nelle scorse settimane nell’inchiesta in cui è indagato il consigliere comunale del Pdl, Marco Osnato, che è anche vicesegretario cittadino del suo partito.
I pm Maurizio Romanelli e Antonio Sangermano hanno spedito i militari in quattro diverse tipografie per accertare chi ha saldato il conto di «ottocento manifesti elettorali» usati nell’ultima tornata che ha portato all’elezione di Giuliano Pisapia a sindaco. «L’attenzione investigativa», si legge nel decreto di sequestro, «si è incentrata sull’operato dell’imprenditore edile Daniele Podestà, che si avvantaggiava economicamente nell’esercizio della propria attività professionale, grazie agli stretti rapporti con il dirigente dell’Aler, Osnato».

L’inchiesta non si basa sull’attività politica del consigliere comunale, ma su quella professionale, della quale, sospetta ora l’accusa, avrebbe abusato per ottenere contributi non registrati. Secondo l’accusa, Osnato avrebbe partecipato ad «affidare direttamente alla società di Podestà, T.J. International Edil srl», un appalto da 30mila euro per «l’adeguamento degli impianti elettrici degli alloggi Aler». Solo un esempio, per la procura, visto che altri appalti vengono passati al setaccio. Podestà, per sdebitarsi, «si sarebbe prestato a contribuire economicamente insieme con Mario Giuffrida, titolare della società Antica Sicilia, alla campagna elettorale di Osnato».
Domenico Ippolito "vicino" alla Moratti
L’indagine, che va avanti da circa un anno, ipotizza i reati di turbativa d’asta e corruzione per almeno sei indagati. Oltre a Marco Osnato, direttore dell’area gestionale dell’Aler e genero di Romano la Russa (assessore in Regione e fratello del ministro Ignazio), sono sotto inchiesta altri importanti dirigenti dell’Azienda lombarda di edilizia residenziale. L’indagine riguarda anche il direttore generale dell’Aler, Domenico Ippolito, il responsabile dell’ufficio legale e appalti dell’ente, l’avvocato Irene Comizzoli, così come Anna Bubbico, responsabile dell’ufficio di segreteria del presidente Loris Zaffra. Assieme a loro sono indagati anche due amministratori di centinaia di alloggi Aler, molti dei quali abbandonati al degrado e controllati dal racket dei clan che occupano gli appartamenti e decidono a chi assegnarli.
Uno schema denunciato un anno fa dall’associazione Sos Racket e usura, con il suo presidente Frediano Manzi, che aveva indicato in un esposto in procura anche dei funzionari finiti poi nell’inchiesta.
Fonte: (repubblica.it)
--------------------------------------------------------