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Il segreto della felicità è la libertà. Il segreto della libertà è il coraggio. "- Tucidide. Θουκυδίδης, Thūkydídēs -Atene,ca. a.C. 460 a.C.- dopo il 440 a.C. -

27 novembre 2012

Non ci resta che la speranza?

In Italia…
La FAZ, acronimo di Financially Autonomous Zone, Zona Finanziaria Autonoma, che è una struttura reale e virtuale per costruire una economia alternativa basata sui valori umani anziché sull'accumulazione del capitale, indica l’Italia come paese in via di sviluppo  a commento dei risultati emersi da 'Doing Business 2012', il report della Banca Mondiale che analizza le condizioni economiche e legislative che, a livello nazionale, vengono attuate per promuovere l'impresa. 
L’Italia è un paese che non  è ancora riuscitoi a creare un ambiente veramente accogliente per la nascita e lo sviluppo del business.
L’'Italia è stagnante rispetto ai migliori contesti europei", scrive la Frankfurter Allgemeine Zeitung, opinione alla quale sono giunti anche  gli economisti della Commerzbank nel valutare lo studio della Banca mondiale. 
L’ attrattiva per le imprese - continua la FAZ - è migliorata solo rispetto ad alcuni paesi in via di sviluppo come Zambia e Namibia. Riportando alcuni esempi di gestione inefficiente in Italia, secondo lo studio dei casi effettuato dalla Banca Mondiale, in Italia si pagono ancora le mazzette!. 
E' ancora l'Italia, ma in tutt'altro contesto, sotto i riflettori della Welt. La richiesta dei ministri per gli Affari europei di Italia si legge, complica ulteriormente i negoziati per la messa a punto del budget Ue 2014-2020. "Vogliamo un sistema equo e trasparente per i fondi Ue", scrive la Welt citando quanto affermato dai ministri Europei. 

Intanto Mario Monti dà dell'incoerente a David Cameron, e il Guardian ne fa una notizia. Il premier italiano, scrive il giornale, ha criticato il suo omologo britannico per il comportamento tenuto durante il Vertice di Bruxelles. Comportamento che il Professore ha definito "incoerente e demagogico". 

Ma mentre il mondo prosegue è sintomatico che alla  bouvette Sicula c’è un nuovo menu da fare invidia a quello del Parlamento. "vini di ottima qualità e cibi di prima scelta", a prezzi stracciati. Di gran lunga più bassi perfino delle mense universitarie. Se un caffè alla mensa dell'università di Palermo viene 60 centesimi, all'Ars gli onorevoli lo trovano a 45. 

  • Frittura mista di pesce a 3 €.
  • Pasta al forno a 2€. 
Un menù “tipico siciliano” una volta al mese e, su richiesta, piatti etnici.
"Ogni mese - riporta il fatto Quotidiano - l'Ars provvede a integrare il prezzo dei menù degli onorevoli con 31 mila euro ( più Iva) che elargisce direttamente all'azienda. All'Ars, anche i camerieri e i cuochi possono accedere a privilegi che altrove semplicemente non esistono. Per esempio ai lavoratori della buvette che hanno raggiunto "una continuità lavorativa di almeno 10 anni, ancorché con diversi appaltatori" spetta un "premio di gradimento" che equivale praticamente ad un benefit mensile di mille e cento euro in più in busta paga". 
il servizio di bar e ristorante, dovrà praticare la percentuale di ribasso del 35% rispetto alla media dei prezzi di listino, consigliati dalle associazioni di categoria più rappresentative operanti nella piazza di Palermo".

Un punto fermo e’ stato posto ai primi di novembre di quest’anno la Procura di Palermo, in data 7 novembre 2012, ha inviato al giudice dell’Udienza preliminare il documento n.11719/12 con cui il procuratore Antonio Ingroia, assistito dai sostituti procuratori Lia Sava, Antonino Di Matteo, Francesco del Bene e Roberto Tartaglia chiede il rinvio a giudizio di una folta schiera di imputati protagonisti e incaricati di quella trattativa. Leggiamo: ”Si tratta del primo procedimento penale incentrato sulla c.d “ trattativa Stato-mafia, che ha fatto emergere ipotesi di reato a carico di importanti uomini politici e di alcuni dei vertici nazionali dei più  qualificati apparati investigativi del paese.” Questo documento non ha suscitato pero’ grandi emozioni e la quasi totalità  dei media ha cercato di banalizzarne la portata e deviando il discorso sulle intercettazioni ha trovato spunto per nuove polemiche fra i partiti politici.
Solo tre anni fa l'Eurispes sosteneva che la criminalità organizzata italiana incassasse 130 miliardi di euro. Dimostrazione che la crisi economica aiuta le mafie a prosperare. Intanto mentre si discute di rigore, debito pubblico e "agende" di varia natura, nessun aspirante Presidente del Consiglio pronuncia le parole "criminalità organizzata".
"Una montagna di soldi spaventosa che oltre essere creata attraverso una serie di attività illegali spesso viene riversata sul mercato finendo così per inquinarlo e per stravolgerlo" scrivono dalla Cgia in un comunicato.
 "Questi 170 miliardi di fatturato prodotti dalle mafie creano delle distorsioni del mercato, effetti sociali devastanti e svantaggio, in maniera molto approssimativa il danno erariale prodotto dall'economia criminale si aggira attorno ai 75 miliardi di euro all'anno. Una cifra imponente destinata purtroppo ad aumentare".
Negli ultimi quattro anni le denunce pervenute all'Uif (Unità di Informazione Finanziaria della Banca d'Italia) sono triplicate. 
Ma nulla traspare in nome della sussidiarietà Italica.
Una situazione triste dove coloro che si sono onestamente comportati ne pagano il prezzo maggiore. Una situazione così logora che dovrebbe far riflettere i cittadini Italiano solo se qualcuno gli raccontasse le cose come stanno. 
La grande notte Italica si prosegue nel nome di Dio Patria e Famiglia con la benedizione apostolica data da questi politici cattolici aiutati dai Principi della Chiesa, quella stessa data all’ILVA di Taranto, alla strage fatta dall'amianto ancora presente e con persone che abitano in case anche di edilizia pubblica inquinate con amianto, e secondo l’Osservatorio Indipendente sulle morti sul lavoro  di Bologna   circa 1700 persone morte per infortuni sul lavoro solo ad oggi, con i suoi morti le sofferenze della violenza di Stato.
Piacerebbe anche noi mangiare un buon fritto di pesce a tre Euro una volta ogni tanto!