Mentre le falsità di Stato prosegue con alla testa il Presidente Napolitano, il quale dice di voler pensare all’interesse dei giovani delle nuove generazione, ma concretamente finge d’ignorare che nei luoghi pubblici in tutte le amministrazione pubbliche Comunali Provinciali, Regionali e Statali , ovunque si dovrebbe indirizzare i cittadini alla cultura, alla evoluzione, tramite l’accessibilità ad alla conoscenza dell' informatica, di internet e ai servizi che questa tecnologia offre, si ignora impedendo nei fatti l’accessibilità necessaria e relegando i cittadini al mergine sociale nella più assoluta ignoranza.
Questa strategia ha il doppio scopo di formare masse ignoranti e facilmente manipolabili attraverso i media pagati dallo stesso stato, e dall’altro agevolare le compagnie telefoniche sotto il profilo concorrenziale, tecnologico ed economico.
I siti dei Comuni, Regioni ecc. sono tutti obsoleti e non offrono il servizio di accessibilità e di trasparenza che il cittadino ha diritto.
Governatori come Formigoni usano leggi di Stato atte per la non trasparenza e creano mostri di società connesse e interconnesse eel segno del clientelismo e delle raccomandazioni, aggirando la corruzione e questo sotto gli occhi di tutti i politici che tacciono.
Il dire una cosa e farne un’altra questa è divenuta la prassi politica.
In concreto siamo ostaggi di una propaganda che ogni giorno ci investe ancora fiduciosi e con la speranza di avere delle persone giuste al nostro governo ma che nel concreto impongono una realtà diversa diretta nella costruzione della ignoranza collettiva, questo per agevolare caste e ricchezze costruite su corruzione evasioni e truffe.
CITTADINI ITALIANI IL SENATO E IL PARLAMENTO PENSANO SOLO AL LORO INTERESSE.
LA SINISTRA FINGE D’IGNORARE POICHE’ ANCH’ESSA APPARTIENE AL SISTEMA CAPITALISTICO.
Le nuove tecnologie portano cultura e sapere, l'impedirne l'accessibilità al popolo e un atto di terrorismo di Stato che deve essere severamente punito.
LA DEMOCRAZIA NON E’ CAPITALISMO
IGNORATELI !
Comitato antifascista per l’astensione del voto in segno di protesta.
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