
"Abbiamo tutte le ragioni di essere inquieti per la situazione, c'è ancora un rischio di escalation del conflitto" ha dichiarato l'inviato dell'Ue a Tirana, il diplomatico slovacco, Miroslav Ljacak. Il quale ha lanciato nella serata di ieri l'appello "ai cittadini albanesi a rimanere calmi e a comportarsi in maniera responsabile senza permettere che queste manifestazioni degenerino in provocazioni o violenze".
L'opposizione albanese, guidata dal Partito socialista di Edi Rama, rifiuta di riconoscere la vittoria 'truccata' di Berisha alle legislative di giugno 2009 e boicotta di fatto da allora i lavori parlamentari. Da parte sua, il premier ritiene che nel 'venerdì nero' del 21 gennaio scorso, sia andato in scena un tentativo di colpo di stato e difende i militari accusati dalla Procura albanese di aver aperto il fuoco sulla folla. Un braccio di ferro politico, ma anche istituzionale, che si è ormai trasferito in piazza alimentando il rischio di nuove tensioni e violenze.