il conto di 800 poster utilizzati nella campagna elettorale per le ultime amministrative
Osnato genero di Romano la Russa |
I pm Maurizio Romanelli e Antonio Sangermano hanno spedito i militari in quattro diverse tipografie per accertare chi ha saldato il conto di «ottocento manifesti elettorali» usati nell’ultima tornata che ha portato all’elezione di Giuliano Pisapia a sindaco. «L’attenzione investigativa», si legge nel decreto di sequestro, «si è incentrata sull’operato dell’imprenditore edile Daniele Podestà, che si avvantaggiava economicamente nell’esercizio della propria attività professionale, grazie agli stretti rapporti con il dirigente dell’Aler, Osnato».
L’inchiesta non si basa sull’attività politica del consigliere comunale, ma su quella professionale, della quale, sospetta ora l’accusa, avrebbe abusato per ottenere contributi non registrati. Secondo l’accusa, Osnato avrebbe partecipato ad «affidare direttamente alla società di Podestà, T.J. International Edil srl», un appalto da 30mila euro per «l’adeguamento degli impianti elettrici degli alloggi Aler». Solo un esempio, per la procura, visto che altri appalti vengono passati al setaccio. Podestà, per sdebitarsi, «si sarebbe prestato a contribuire economicamente insieme con Mario Giuffrida, titolare della società Antica Sicilia, alla campagna elettorale di Osnato».
Domenico Ippolito "vicino" alla Moratti |
Uno schema denunciato un anno fa dall’associazione Sos Racket e usura, con il suo presidente Frediano Manzi, che aveva indicato in un esposto in procura anche dei funzionari finiti poi nell’inchiesta.
Fonte: (repubblica.it)
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