Il convitato di gesso.
Chiacchierare sulle prossime elezioni per il sindaco di
Milano, pare inopportuno chiaccherare, ma anche noi esprimiamo la nostra visione favolistica
e anche se manchiamo dello spirito resta una componente. Pochi sanno che la
questione dei trasporti pubblici Milanesi è stata anche pubblicata tra i
fumetti della Walt Disney e mentre i sobbalzi sferraglianti dei tram ci
avvolgono in bruschi scossoni sperando che Breda e indiani considerino i confort
di viaggio indirizzati alla qualità di vita del pubblico pagante, gradiamo
anziani tesserati che avvicinano tremolanti abbonamenti cartacei ben lontani da
connessioni da reti G5.
Ma per queste elezioni partiamo dalla metro 5 stazione
stadio San Siro, anche perché pare il tema mangereccio più appetitoso di queste
elezioni che si volgono nel Meazza si Meazza no… Per poi trasbordare sulla linea 1 sul Meneghino
(così si chiamano il treno), anche se nessuno getta la maschera, forse la Signora
Cecca servitrice potrà dirci il perché di questo ingarbugliato sentore.
Lo sguardo oltre al tifo dei vari media “per questo o per
quello”, cerchiamo tra i programmi di una Milano assaggiata dall’inquinamento
al quale zone di pedaggio sono preposte al limite della qualità della vita.
Sinceramente non abbiamo trovato nulla di nuovo, eppure guardando altre città
nel mondo la logistica dei rifornimenti e la dislocazione dei depositi – fonti agricolo
industriali sono state già riorganizzate con una diminuzione dei costi -
inquinamento e velocità dei servizi e approvvigionamento e crescita della
qualità della vita, mentre qui ancora gioca il palleggio politico tra contrapposizioni
politiche strutturate alla bisogna.
Altra nostra non conoscenza è il passaggio dei servizi
pubblici alla gestione privata (esistono aziende internazionali che offrono anche
il pacchetto completo alla gestione, alcune offrono anche un rimborso al
cittadino per la raccolta dei rifiuti).
Restano le differenti aree cittadine di servizio organizzate
d’indirizzo industriale ancora confuse e che forse la Signora Cecca racconta al
Meneghin nella speranza o illusione di viaggiare ini metropolitana tipo “
United States Capitol”. Mentre l’evoluzione digitale arranca in interpretanti paradossi.
Ben certi che non sia tutta colpa di Milano, il mondo sta
discutendo, anche per la casa se debba essere una valenza di speculazione o
solo un diritto comune delle persone in un difficile equilibrio da trovare su
un selciato di antichi posizionamenti.
Milano nel mondo non fa un gran rumore. Ma il tempo corre.
MM
Tra i soppravvissuti lo sguardo punito di un giro turistico nelle situazioni banali in cui sono stato.
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