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Il segreto della felicità è la libertà. Il segreto della libertà è il coraggio. "- Tucidide. Θουκυδίδης, Thūkydídēs -Atene,ca. a.C. 460 a.C.- dopo il 440 a.C. -

30 aprile 2022

L’irrisoluto assoluto.

 L’irrisoluto assoluto.

Nell’oggi il dilemma è il dire o non dire, considerando nel trovarci a far visita ad una tribù amazzonica tribale e domandarci quale danno potremmo arrecare al cervello dei bambini davanti ad un salto cognitivo nel tempo reale relativo al momento di evoluzione attuale. La complessità della vicenda pone la stratificazione del quanto si possa comprendere attraverso o tempi reali geo socialmente differiti.  Nella informazione pare evidente alcune di molte fonti diverse secondo la loro cognizione dell’attuale e del loro attuale riferito al momento della loro comprensione di schema. Se pur studi sono stati fatti nella complessità etniche e di comportamento sessuale ben si notano caratteristiche comuni associative se pur differenti nel costume ma sempre naturalmente riconducibili.

Picasso Guernica

L’attuale stress emozionale in cui chi ne è…, ha conoscenza e viene sottoposto singolarmente è difficilmente risolvibile, risolvibile nella casualità in cui ci si trova fisicamente collocati. Incognita assoluta dell’irrisolvibile apparente del proprio personale momento. Sottoposti a questo stress emozionale la risoluzione è nella obbligata opportunità giusta o sbagliata in cui ci si trova in un contesto obbligato di opportunismi e la tentazione di affrancare altri al <<giusto>> modo di pensare, in assolutismi di conoscenza persa e da imporre in nome di una propria presunta ragione superiore. Il che per paradosso, ci impone l’incognita del giusto o sbagliato naturale nel suo insieme di limite alla propria sopravvivenza. Trappola naturale in cui tutti siamo vincolati.

Superato questo esercizio filosofico nel suo elementare limite, quello che ci pare nell’opportuno cercare di comunicare nella emozionalità del momento quanto riusciamo a comprendere e che se pur giustamente secondo visione non viene detto, dovremmo riflettere sul considerarlo.

L’impressione è che l’escalation non s’intenda fermarla: non analizziamo i motivi sia per la loro complessità che per la loro incomprensibilità. Dalla realtà contingente in evoluzione che vediamo, nello spazio in questi momenti l’acuirsi della crisi è in osservazione. 

Quello che coinvolge e preoccupa per la questione alimentare. Da considerare che la fame nel mondo è una questione da sempre aperta e anche ampiamente sfruttata.

Come interpretiamo la situazione, nella nostra limitata conoscenza, è che l’interesse principale si sposta principalmente sul bisogno di minerali, quelle terre rare di cui nessuno parla. In nostra superficiale conoscenza di cui anche non conosciamo la veridicità, rari giacimenti sono stati scoperto e sono emersi in informazioni locali subito azzittite ma non smentite, anche nella vicina ex Jugoslavia e altri non sappiamo.

Per quanto riguarda la guerra reale di crosta, quello che si sta avvedendo è uno spostamento dell’attenzione al conflitto militare marittimo che pare…potrebbe essere dominate o già attuale, sia riguardo approvvigionamenti marittimi che altro in questi giorni sono emersi articoli importanti su riviste specializzate su movimenti da ambo le parti, sia nell’Atlantico che nel mar Nero e Caspio.

L’altra situazione da considerare è cercare nella regola antropologica della sopravvivenza, riguarda quella di non cadere vittime inconsapevoli di estremismi militari e non solo, che conducono a violenze dirette e all’auso di scudi umani quale conseguenzialità sfruttabile emozionalmente. Gli attacchi come quello avvenuto durante la visita dell’Onu  dovrebbe essere d’informazione completa, l’attacco missilistico e avvenuto su fabbriche strategiche di missili e Aerospazio ucraino collocati nei pressi della capitale.  Morale o immorale le persone dovrebbero esserne informate e responsabili al fine che possano pensare …

Scusate il replacement.

Ci auguriamo che tutto questo sia solo frutto della paranoia indotta dallo stress del momento.


 

MM

  

Nota cautelativa sulle interpretazioni.

 

 

 

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