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Il segreto della felicità è la libertà. Il segreto della libertà è il coraggio. "- Tucidide. Θουκυδίδης, Thūkydídēs -Atene,ca. a.C. 460 a.C.- dopo il 440 a.C. -

30 maggio 2022

Mattino freschino.

 Mattino freschino.
foto web

La libertà di parola è ultimamente compromessa. Nell’insieme quando vengono riprese notizie riguardano essenzialmente proiezioni di parte. Tipicamente, se andate in biblioteca e sfogliate i vecchi quotidiani riguardanti il periodo per fascista e fascista l’indirizzo editoriale fu lo stesso, le voci indipendenti  vennero perseguitate, confinate o incarcerate, ridotte alla miseria e escluse.

Ultima la tragedia che ha colpito il Texas, nell’orribile strage, la retorica che ha riempito emozionalmente le pagine. Tanto che una notizia che era apparsa il giorno successivo di un'altra sparatoria avvenuta negli USA con vittime non è passata. Questa notizia riguardava un conflitto a fuoco dove il terrorista che aveva fatto fuoco è stato abbattuto da una donna presente sul fatto. La donna che ha evitato un'altra strage non è stata arrestata. Come si può comprendere la notizia in questione emozionalmente fa riflettere riguardo la questione delle armi. La cultura delle armi è profondamente radicata nella storia americana ( https://www.governing.com/archive/gundemic.html )  il pericolo evidente e che disarmando si armino solo le fasce delinquenti, i fuori legge che possono permettersi l’uso delle armi.

Condannare o approvare il possesso di armi l’uso delle armi riguarda la cognizione e la coerenza sociale. Non vigliamo polemizzare o promuovere la vendita di armi personali, ben certo ameremmo vivere senza di esse, come ameremmo vivere senza confini, senza cancelli, ecc. Purtroppo, le cose cose non stanno così.

Come esposto da molti cittadini americani, se manipoli l’informazione contro l’uso delle armi almeno sii coerente e non investire nell’industria bellica.

Guerra o non guerra molti non riciuncia alla emozionalità del termine.

Nell’uso della parola guerra, ben ricordiamo il conflitto in Afganistan, della discussione sull’art. 11 della Costituzione, la definizione di pace al posto di guerra. Libera e non contestata interpretazione, anche perché la guerra come abbiamo già esposto è ben più pesante e distruttiva, tanto che molti nemmeno immaginano. 

La guerra purtroppo va ben oltre anche al lancio, possibile, di qualche ordigno nucleare. Purtroppo, questa è la realtà in cui viviamo e sarebbe orribile poiché l’industria bellica nel suo insieme ha raggiunto livelli mai visti prima. Anche sotto questo aspetto manca la coerenza nel condannare la guerra e nello stesso tempo trarre vantaggio economico investendo nel settore.

Per vedere la questione di questo conflitto in corso, virtualmente ci posizioniamo geograficamente sulla luna.  La situazione sulla terra è globalmente geopoliticamente difficile ben più ingarbugliata di quanto ci viene detto e i prossimi mesi esporranno ancor di più la fragilità del momento.

L’attualità contingente porta a valutare il conflitto in Ucraina. Dati approssimativi, valutazioni delle perdite per lo più le udiamo secondo filtri Ucraini mentre poco o nulla sappiamo riguardo la valutazione Russa. La comparazione delle perdite di parte è materia militare di cui non entriamo nel merito anche perché è materia riservata, impossibile dire se quanto comunicato al pubblico sia reale o artefatto, un preconcetto riguardante tutti i belligeranti.

Possiamo prendere in considerazione i dati esposti al pubblico dagli organi di difesa delle parti questo per poter recepire la grandezza del conflitto.

Per comparare con il secondo conflitto mondiale, le vittime i militari sono state circa da 22.572.400 a 25.487.500,  le vittime civili sono state da 37.585.300 a 55.207.000, su una popolazione coinvolta direttamente nella guerra di 1.978.167.400 persone. Il che la dice tutta. I dati riguardanti le vittime del conflitto in corso li sapremo in un futuro, le attuali valutazioni sono competenza dell’ONU.


foto web
Oggi la stampa russa ha appena pubblicato alcuni dati e cartine di cui possiamo renderci conto del peso. Vero o non vero è solo polemica, il volume esposto è ragguardevole e ci può dare un’idea del peso economico.

Riguardo le perdite imposte. Il volume degli armamenti è considerevole. Ci sarebbe piaciuto comparare le perdite in mezzi e valore economico, tra questo conflitto e quelli in altri conflitti ma non siamo riusciti a trovare i dati, una trasparenza mancante.



foto web


Inoltre, viene pubblicato una carta sul blitz delle forze Armate della Russia in Ucraina, sulla quale vengono evidenziati anche tre attacchi terroristici in Transistria (Moldavia) una zona estremamente sottoposta a stress (è appena stato arrestato l'ex Presidente della Repubblica di Moldavia Dodon...) una delle regioni più povere anche perché priva di sbocchi porti commerciali sul mar Nero.




Non comunichiamo  la fonte giornalistica poiché con il fanatismo corrente non vorremmo essere tacciati di far propaganda filo russa.

 











MM

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