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Il segreto della felicità è la libertà. Il segreto della libertà è il coraggio. "- Tucidide. Θουκυδίδης, Thūkydídēs -Atene,ca. a.C. 460 a.C.- dopo il 440 a.C. -

12 luglio 2016

Le interrogazioni senza risposta sul fratello del ministro

Le interrogazioni senza risposta sul fratello del ministro

La nomina di Alessandro Antonio Alfano a dirigente in una società del gruppo poste è finita in questi giorni sotto inchiesta. Ma già nel 2013 un’interrogazione parlamentare chiedeva chiarimenti sulle modalità dell’assunzione. Le risposte, anche dopo il sollecito, non sono mai arrivate. 
La cronaca politico-giudiziaria occupa in questi giorni di nuovo le prime pagine dei giornali, con una vicenda che coinvolge diversi esponenti politici e arriva, indirettamente, fino al ministro dell’interno Angelino Alfano attraverso il fratello Alessandro Antonio.
La vicenda è però di pubblico interesse anche da un altro punto di vista: il senso e l’efficacia di strumenti istituzionali. Sin dal 2013 il fratello del ministro è infatti già stato oggetto di due interrogazioni parlamentari. Una prima, rivolta al ministero dello sviluppo economico, risale all’agosto del 2013 ed era stata firmata da Erasmo Palazzotto (Si-Sel). Chiedeva conto dell’assunzione di Alessandro, tramite concorso, a segretario generale della camera commercio di Trapani. La procedura di selezione fu però oggetto di critiche e polemiche in quanto nel 2010 “al dottor Alfano è stata contestata la veridicità di alcuni punti del curriculum vitae presentato per partecipare al concorso“.
Un’altra interrogazione era stata depositata nel settembre 2013 da Andrea Colletti, deputato del Movimento 5 stelle, e cofirmata da Ivan Catalano, ed era rivolta al ministero dello sviluppo economico. L’oggetto dell’interrogazione era chiaro: capire perché, e con quali titoli, il fratello del ministro fosse stato assunto nel 2013, senza concorso, come dirigente di Postecom, “società di servizi internet del gruppo Poste Italiane partecipato al 100 per cento dal Ministero dell’economia e delle finanze, e avrà diritto ad uno stipendio annuo di oltre centomila euro“.
In entrambi i casi, però, e nonostante la seconda richiesta di chiarimenti sia stata anche sollecitata nell’aprile del 2014, le risposte da parte dei ministri interpellati non sono mai arrivate.
L’interrogazione dà la possibilità a uno o più parlamentari di richiedere al governo, o a singoli ministri, un chiarimento su questioni, notizie o provvedimenti. È perciò lo strumento con cui i parlamentari possono svolgere la loro funzione di controllo nei confronti dell’operato del governo, e rientra nei cosiddetti atti del sindacato ispettivo.
Non è dunque accettabile che il governo lasci cadere interrogazioni anche così dirette e che coinvolgono in prima persona esponenti di rilievo dell’esecutivo. Ma soprattutto va constatato il fallimento dei meccanismi interni alla politica stessa, visto che ancora una volta deve intervenire la magistratura, per altro anche a distanza di tempo, nonostante gli strumenti previsti dalla legge siano stati utilizzati. Le norme sembra non siano dunque bastate a mettere in moto le dovute azioni interne da parte degli esponenti politici.

Atto a cui si riferisce: 
C.5/01035 nell'anno 2009, Alessandro Antonio Alfano ha conseguito la laurea in economia e finanze; già nel 2008, però, ancora privo di titolo, è stato docente del laboratorio di «Principi e...
 
 

 Atto Camera  
   
 Interrogazione a risposta in commissione 5-01035presentato daCOLLETTI Andreatesto diMercoledì 18 settembre 2013, seduta n. 79  
 COLLETTI e CATALANO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:   
 nell'anno 2009, Alessandro Antonio Alfano ha conseguito la laurea in economia e finanze;   
 già nel 2008, però, ancora privo di titolo, è stato docente del laboratorio di «Principi e strumenti di marketing» presso la facoltà di comunicazione dell'università di Roma «La Sapienza»;   
 nel 2010 al dottor Alfano è stata contestata la veridicità di alcuni punti del curriculum vitae presentato per partecipare al concorso – poi vinto – per un posto di segretario generale della camera di commercio di Trapani;   
 in quell'occasione, le forze dell'ordine sequestrarono la documentazione relativa al concorso. Il dottor Alfano lasciò il posto di segretario generale dopo circa un anno per presunte cause «di forza maggiore»;   
 ad agosto 2013, la vicenda è stata anche oggetto di un'interrogazione parlamentare, tuttora rimasta inevasa, presentata dal deputato del gruppo Sinistra Ecologia e Libertà, Erasmo Palazzotto;   
 all'inizio di settembre 2013, Alessandro Alfano è stato nominato, senza concorso, dirigente di «Postecom» società di servizi internet del gruppo Poste Italiane partecipato al 100 per cento dal Ministero dell'economia e delle finanze, e avrà diritto ad uno stipendio annuo di oltre centomila euro –:   
 se il Ministro interrogato sia a conoscenza della nomina del dottor Alessandro Alfano a dirigente di Postecom ed intenda accertare se tale nomina sia avvenuta in seguito ad una scrupolosa valutazione del curriculum vitae del candidato e/o all'esito di una comparazione tra diversi profili professionali idonei a ricoprire quell'incarico dirigenziale;   
 se risulti al Ministro interrogato, nell'ottica di contenimento delle spese delle società a parziale e totale partecipazione pubblica, assolutamente necessaria tale nomina e quali siano le motivazioni che hanno portato il management di Postecom a tale irrinunciabile scelta;   
 se sia nelle intenzioni del Ministro, in caso di illegittima nomina, inviare un dettagliato esposto alla competente Corte dei Conti e se si intendano, eventualmente, prendere provvedimenti verso i dirigenti della società Postecom. (5-01035)