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Il segreto della felicità è la libertà. Il segreto della libertà è il coraggio. "- Tucidide. Θουκυδίδης, Thūkydídēs -Atene,ca. a.C. 460 a.C.- dopo il 440 a.C. -

14 ottobre 2018

Ditemi, acciò ch’ancor carte ne verghi, Chi siete voi (Dante)

-Ditemi, acciò ch’ancor carte ne verghi, Chi siete voi (Dante)-



Il reggere la penna, in certe mattine, diventa pesante e se oltre, oltre, oltre, anche il cuore già soffre d'altri dolori il vergare <Ditemi, acciò ch’ancor carte ne verghi, Chi siete voi (Dante)> diventa, si trasforma nel " preferisco non pensare ".  
Questo è un fatto tanto comune in tutti. Non è semplice risolvere un problema,  non resta che l'opportunismo di cercare di sfuggire da alcune realtà, inebriandoci  in qualche distillato o pastiglia se non riusciamo a nascondere il pensiero con l'unica fonte di saggezza disponibile, .
Siamo un po tutti scienziati nel semplice elementare pensiero di poter risolvere il conto che la vita ci presenta ogni istante, il non riuscire ci angoscia allora lo deleghiamo ad altri.
In questa casa comune del mondo condividiamo, purtroppo o per fortuna, l'emozione del vivere. Ci sono emozioni che non riusciamo a soffocale, lavarle, riciclarle,  la leadership del sistema gossip, di  interessi economici e consumistici e ci marcano a incoscienti.
La nostra cultura è Laica influenzata da Cristianesimo ci suggerisce il Vangelo in una parabola (...iperbole): "E gli ultimi saranno i primi"   purtroppo anche su questo significato non tutti sono concordi, per noi questo pare il caso Stefano Cucchi , è un ultimo ma non è solo, insieme a lui ci sono anche quei tre uomini in uniforme che sono coinvolti in questa angosciante tragedia della costruzione del dolore e non riguarda solo loro,  è un dolore sociale universale insoluto ed è ingiusto che pesi solo su loro.
La questione del male che identifichiamo come la droga lo si può costringere in leggi, però se guardiamo verso un intelligenza universale globale, cercando una soluzione non la troviamo, troveremo ricette più o meno favorevoli o contrarie, ma poi dobbiamo prendere coscienza che è solo un fatto di potere di forza che prevalgono sulla salute fisica e mentale,  una selvaggia competizione per ottenere ciò che vogliamo.


Riguarda tutti poiché i nostri amori, i nostri affetti, le nostre fragilità sono esposti a questo vento... Alcuni direbbero contagio, altri direbbero benessere, altri ...  Nei fatti è un situazione economica così evidente e influenzante che viene stimata anche nel famoso PIL. 

La droga in se non è il male peggiore, è la consequenzialità è il potere che rende l'inferno senza uscita.  
Il potere piramide l'occhio onniveggente che guida il mondo in cui  uomini cascano e inebriati e lo cercano a tutti i costi. Potere superiore al soldo,  potere superiore a Dio, potere superiore ad altri.

Soluzioni non ce ne sono o non le sappiamo ma ognuna darebbe spazio ad altre dipendenze,  un univoca soluzione non è ancora disponibile. 
Quello che dovrebbe succedere è che ogni potere sia coerente con se stesso che non ci sia il solito furbo che allo scopo di un presunto bene sociale usi il male sostenendo che lo usa solo al fin di bene per sconfiggere il male. Un principio di coerenza.

Può esistere un credo di riferimento. un credo di bisogno, un credo di certezze,   se non esiste è poiché la nostra vita è incerta.

Per altri mali al massimo abbiamo trovato la soluzione come per le sigarette "Il fumo uccide, il fumo fa venire il cancro,  ecc." . 
Sta nei fatti che continuano a fumare un po vittime empatiche della sigaretta o del sigaro, ma sopratutto perché non siamo capaci di curarne le cause, stress, frustrazioni, aumento di peso, ecc. 
...C'è ... potrebbe esserci una cura preventiva, quella di curare l'origine oltre a quella che persone siano consapevoli, conoscano, sappiano le conseguenze, i pericoli e, ma non basta,  la debolezza umana opportunista e ogni gregge  il suo pastore e non conduca alcune di esse al macello per soddisfarsi e mantenere le altre in suggestione. "Chi uccide  più pecore non è il lupo ma il pastore".

Una scelta politica o di saggezza popolare? 
Umana di consapevolezza condivisa .

Il caso Cucchi non è solo un Giudizio di colpevolezza o assoluzione attraverso l'interpretazione di Leggi, è una sfida dovrebbe (stona l'uso del condizionale), moralmente deve essere una riflessione  sociale, umana che ci coinvolge tutti. 

Siamo nell'era della globalizzazione che impedisce di vedere la scacchiera, anche perchè non tutti sanno giocare, la soluzione è per un semplicismo del  bianco o nero - vecchia pellicola cinematografica - obsoleto schermo TV;  a colori trasferiti nel beige , grigio, dell'uno o dell'altro, del cuore o della testa, del bene e del male, dell'antagonismo della divisione, dei muri. L'equilibra manca in nome di  ataviche avidità.
Come in un obsoleto equilibrio di donna/uomo che ignoranti di quale sia il suo compagno/compagna, o di avere più mogli e più mariti/amanti. 

La capacita di metterci in discussione secondo natura e conoscenza e tracciare nuove rotte imprevedibili ed escluse.
Se dobbiamo dividere il sapere  dividiamolo,  una mezza via "incerta incognita universale" con le  inconsapevoli conseguenze delle nostre scelte,  forse riusciremo a costruire un modello sociale ottimale, ma siamo pronti a questo? 
Tutti insieme o divisi?

L'istinto naturale porta a voler l'esclusiva è un fatto di procreazione di trasmissione genetica.
Questo modello che ci dà l'imprinting è rapportabile al bene e male?

Stefano e gli altri uomini coinvolti sono ognuno per loro conto vittime di questa incapacità umana  di trovare una soluzione condivisa, se soluzione esiste.
Quattro uomini, non distrutti conseguenzialmente alla droga, ma dalla nostra incapacità di vedere.




Che la speranza non sia vana.
Abbiamo più di tremila anni di sapere alle nostre spalle usiamoli per curare i nostri sbagli,  non facciamo un altro rogo della nostra sapienza. 
E' ora di diventare adulti.  
E che le parole "pace e Amore non siano una scatoletta vuota. 

Nuovi modelli di sviluppo. C'è lavoro per tutti!