La biodiversità del turismo.
"Che bella che è l’Italia".
Per anni è stata cantata questa armonia. Una strategia
che incombe sulle cose poiché il mondo ha le sue bellezze incomparabili .
Il dominio turismo ha un impatto economico rilevante, la
diversificazione la liberalizzazione del settore non sta avvenendo, anzi
ripropone schemi ben noti di obsolescenza già strutturate nel passato in quel connubio
potere/burocrazia che si nota, parto del posto di lavoro al fine
dell’interesse reggente, raccomandazioni corsie preferenziali.
Nel turismo, questo dinosauro del unilateralismo burocratico/politico prosegue imperterrito, nella sua esaltazione doleva.
Anche se il difetto potrebbe essere iniziale, nel considerare lo studio come
un non lavoro sin dal primo accesso, questa mancanza di cognizione di modelli
macroeconomici lascia molto perplessi nella conseguenziale del terrore
trasversale della trasparenza, TTT.
Auguriamoci che nel turismo non avvenga quello che è già avvenuto in paesi totalitari dove le visite sono guidate e controllate attraverso indirizzi prestabiliti dalla politica. Come pensare questo dove la cognizione della stessa informazione è fortemente indirizzata dall’unilateralismo?
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