L’esercizio per oggi è nel cercare di comprendere.foto web
Sotto l’aspetto della comunicazione premettiamo che la
nostra visione riguardo sia Presidente degli Stati uniti e quello Russo l’informazione
dovrebbe prendere coscienza che presentano una capacità di conoscenza e analisi
che vanno ben oltre alle ipotesi o opinioni che molte poltrone mediatiche esprimono
nei loro confronti, ed invece d’insulti e- e nell’eco-abbaiare a favore o
contro si dovrebbe considerare seriamente quanto esprimono. Nel caso, sotto l’aspetto del rispetto e
conseguenzialità indotte dalla informazione estrapoliamo il caso Puttin a cui
sono state elargite insinuazioni e insulti non ultima di oggi quella dell’alzaimer
da parte di una importantissima testata tedesca che si affianca alla stessa
insinuazione riguardo Biden da parte di alcune piccole testate giornalistiche di
margine arabe. Gioco di compromessi di opinione dimostrativi del livello a cui
si traggono. Squallide vicende che riportiamo riguardo al non fidarsi delle
informazioni provenienti da fonti inaffidabili, giochi di strumentalizzazione
di massa che poi verranno pagati dai soliti danni collaterali accettabili.
Chi induce in analisi tendenziali nel dovrebbe considerare
che il tempo corre e non lo si può fermare anche e se il tentativo, la storica di
chi assume il suo vertice, se pur relativo lo vorrebbe nel continuando.
Parlare del conflitto evolutivo in corso di sviluppo resta
nell’ipotetico. Nel certo sono le parole che Puttin ha dettato ieri. Che le traduciamo secondo nostra visione. “Se
guerra ci sarà è immaginabile per il momento quello che vedremo.” Il che ci trova completamente d’accordo e poi
non lo neghiamo pur essendo affrancati nella nostra situazione geopolitica attuale,
lo stimiamo e lo teniamo nel rispetto del peso storico che sta portando per
tutta l’umanità, specie se il conflitto Ucraina non si dovrebbe fermare, e
comprendendone obbiettivamente le ragioni, un punto di vista anche da
comprendere in posizionamento geopolitico diverso d’interesse e di tutela della
propria cultura. Sul piatto non entrano solamente le questioni energetiche
attuali ma ben oltre il detto, riguardo altre fragilità che vanno dalla
produzione alimentare, allo sfruttamento delle così dette terre rare, risorse
minerarie rilevantissime che sin a pochi decenni fa nessuno considerava presenti
e che solo attraverso analisi dallo spazio sono divenute rilevabili e segrete, il che in democrazia dovrebbe aprire una discussione trasparente mentre ignorati
nella ignoranza si tende alla manipolazione della informazione.
La guerra:
la nostra visione della guerra. La gradualità potremmo semplicemente
definirla in crescendo da armi limitate elementari, ad armi sofisticate
elettronicamente, ad armi quantistiche.
Sullo sviluppo quantistico degli armamenti, l’incognita è grande, quello che possiamo
immaginare sono le compensazioni e recupero del tempo, come dire semplicemente,
se attualmente per guidare un drone il
tempo di risposta all’azione è in ritardo di qualche millesimo di secondo e
sottoposto a possibili contrapposizioni elettroniche, con le armi quantistiche
non solo i termini di reazione saranno annullati e immediati alla reazione di
riflesso umana ma potrebbero essere anticipate, scusate è solo fantascienza. O
no^.
Per tornare con i piedi per terra per proseguire, sinché non
verranno trovate fonti energetiche alternative e per le quali nel caso venissero
scoperte e rese disponibili, il tempo per la loro applicazione è la chiave di
volta. Pertanto, il gas è fonte primaria, ed il gas è economia e sviluppo dove
il rapporto costo e utilizzo sono elementi economici concorrenziali.
Se sottoponiamo la visione dei gasdotti ad un bambino, la prima cosa che ci dice perché per portare il gas da qui a qui gli hanno fatto afre tutti questi giri? Non conveniva portarlo direttamente? Quale ingenuità!
Eppure, una logica c’è in questa semplicità, se il gas è
economia perché si deve sviluppare una situazione antieconomica? La risposta è
semplice in un parallelo della canalizzazione nei nodi d’internet. E la mente
corre nella storia su quanto ci ha insegnato l’Inghilterra durante la
rivoluzione agricola.
Che dire di questo sopra allucinato racconto, forse abbiamo
anche noi l’alzaimer?
Intanto aspettiamo il discorso che dovrebbe fare oggi Biden
e le successive azioni (speraimo in diretta traduzione e non in interpretazioni filtrate) già perché il tempo non si ferma anzi corre velocemente
più velocemente di quanto alcuni vorrebbero.
Scusate l’replacement.
MM
Nota cautelativa
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