Proibito…
Manneken Pis Bruxelles
Sembra sempre meno fattibile una proiezione diversa del “è
così o così” a cui, consci della
fragilità ci genuflettiamo in silenzio, nel forse che anche le favole hanno il
loro limite.
La storia di oggi.
Il Tam Tam tamburellante di alcuni sciami di media trasportano
molti verso quell’obbligato sacrificio che i disperati eventi attuali
riconducono.
In effetti gli affari non vanno poi tanto male. Un alto
giornale economico globale apre la sua testata con” La spesa militare globale
supera i 2 trilioni di dollari per la prima volta mentre l'Europa aumenta le
difese”. Poveri e piccoli quanto siamo, quando
parliamo di trilioni e nemmeno sappiamo
cosa siano, ringraziando la nostra scolarizzazione. Un trilione è il numero
naturale che, nel sistema di denominazione chiamato scala lunga, equivale a un
milione di bilioni, cioè un miliardo di miliardi, ossia un milione alla terza
(1 000 0003 = 1 000 000 000 000 000 000 = 1018), succede il 1 000 000 000 000
000 000 e precede il 1 000 000 000 000 000 000. Il trilione equivale anche a un
milionesimo di quadrilione. Nel Sistema Internazionale il prefisso per il
trilione è exa. (wiki). Per renderci
conto del valore percettibile possiamo comparalo con le spese per le azioni
previste nel budget dello Stato (Legge di Bilancio 2022) per un totale:
1.093.956 M€.
L’esercizio che vi dovete proporre per comprendere è nello
sensibilizzarvi sul peso di queste cifre è risolvere il problema di quanti
budget di Stato stanno in "e" trilioni di dollari. Certo il calcolo è solo
indicativo poiché il fattore temporale d’investimento predispone altre
variabili relative, vengono pur sempre comparabili ed oltre.
foto web
Nella somma, non
stiamo parlando di “bruschette” al business della spesa militare dobbiamo
collegare l’altra faccia della medaglia, quella dell’intervento riparatore assistenziale pietista, ma qui entreremmo in un cortocircuito di sistema. Quello che possiamo attenderci o si spera, oltre
a speranze favolistiche, è che gli sciami mediatici non abusino troppo in
questa situazione nello sfruttamento e manipolazione della ingenuità naturale.
In questo dilemma cerchiamo di comprendere un susseguirsi di
passaggi storici riguardo le guerre viste sotto l’aspetto di un primordiale
evolutivo.
Nel vedere, come suggerito
da più parti l’evoluzione della attuale operazione militare in Ucraina nella
terza guerra mondiale. Uno sguardo cade
sulla seconda guerra mondiale che potemmo vederla nel suo iniziare, dove la
Germania con l’occupazione della Polonia si espose in una significativa
battaglia che vide la cavalleria Polacca con i suoi prestigiosi destrieri
affrontare i carrarmati tedeschi, come il vecchio il consolidato sistema
polacco venne sconfitto dalla tecnologia industriale made in Germany del tempo.
Analogo nella situazione la questione sul fronte francese con la linea Maginot.
Estrarre dall’insieme questi due punti ci pare opportuno poiché nei ripersi
della storia queste fasi evolutive si ripercorrono ovunque dovunque e costantemente
in un interscambio di poteri.
Proiettare nell’attuale tali ipotesi è un altro esercizio
che potremmo considerare in tutte le sue variabili.
Nella somma filosofica, sociale porta queste analisi in un materialismo
sconcertante ma di cui ne si deve tener conto. Come allora, la reazione semplice
nel considerare un uomo che odiava gli affari. Friedrich Engels ne è la
proiezione, figlio di un proprietario di una fabbrica, un cristiano pietista,
di sangue nobile prussiano con la madre è di buon cuore, obbediente
all'etichetta di quel tempo e amante della letteratura e la storia. Analizzare
la diversità filosofica tra il pensiero di Engels e quello di Marx e un’analisi
che ha trascinato molti nelle sue profondità, un esercizio difficile nella superficialità
del costante dello spingere alla polarizzazione sociale, resta scelta
individuale e soggettiva del momento lo sceglierne e se si reputa necessaria
questa scelta anche in considerazione del materialismo evidente a cui la
bisogna affranca.
La massima espressione filosofica applicata nell’attuale la
troviamo nelle varie geopolitiche economiche, regole civili, in quella ampia
interpretabilità del Diritto e nella capacità comprensiva che vi sono leggi che
rendono gli uomini liberi o schiavi, forse questo l’esercizio più complicato e
fragile che questo periodo sta vivendo nella sua variabilità temporale,
sociale, geografica. Non fare errori è il più grande momento per coloro che
guidano la storia sono tenuti, vittime nel calcolo collaterale sarà il peso che
la storia chiamerà a rispondere. Ecco fatto la terza guerra mondiale, siamo
solo all’inizio del reset.
Non preoccupatevi è solo un’urinazione simbolica, però
almeno non dite che gli affari vanno male!
Nota cautelativa sulle interpretazioni.